Crescere e servire, al Teatro Comunale di Caserta oltre 400 giovani si sono interrogati sul volontariato
Tra gli ospiti un ex campione Nba, l’ispiratore di “Io capitano” e… Spiderman
CASERTA (Beniamino Coti) – Il mondo dell’associazionismo casertano si è dato appuntamento lo scorso 23 maggio nel teatro comunale di Caserta chiamando a raccolta oltre 400 studenti delle scuole medie e superiori della città per mostrare ai giovani la bellezza di sporcarsi le mani al servizio degli altri. A testimoniarlo non soltanto volontari casertani ma anche tre grandi ospiti di eccezioni: l’ex campione NBA Linton Johnson, lo Spiderman amato dai bambini degli ospedali italiani Mattia Villardita e Mamadou Kouassi, l’ivoriano, ormai casertano d’adozione, che ha ispirato la storia raccontata dal pluripremiato film di Matteo Garrone “Io capitano”. La kermesse, organizzata da Caritas diocesana e Unicef, ha coinvolto l’Unitalsi, la Croce Rossa Italiana, il Movimento Migranti e Rifugiati, la comunità di S. Egidio, l’Agesci, l’Anspi, il “Pulmino Sognatore”, il Fai, il WWF, Legambiente, il Leo Club Caserta Host, la Onlus “Teniamoci per mano”, il comitato “Caserta Citta di Pace”.
A patrocinare l’evento, l’amministrazione comunale che ha dato la disponibilità del Teatro “Costantino Parravano” e ha fatto sentire la sua vicinanza attraverso la presenza degli assessori Vincenzo Battarra e Annamaria Sadutto.
Giovani non soltanto come spettatori dell’evento ma anche come protagonisti, a condurre dal palco sono stati infatti tre studenti, Elisabetta Daniele, Giuseppe Di Sorbo e Marco Ciotti del liceo classico “P. Giannone” che nell’aprire la kermesse hanno menzionato tutti gli istituti presenti (classico e scuola media Giannone, Liceo Diaz, Terra di Lavoro, Giordani, Mattei, le scuole medie A. Ruggiero, l’istituto U. Foscolo di Teano, liceo Manzoni, liceo artistico S. Leucio, il Buonarroti e il Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni).
Primi a salire sul palco, in ordine di scaletta, la presidente dell’Unicef di Caserta Lia Pannitti e don Antimo Vigliotta direttore della Caritas diocesana, portavoce del messaggio di vicinanza del vescovo Pietro Lagnese, che insieme hanno raccontato come sia nata l’idea di questa giornata “per avvicinare i giovani al mondo del volontariato che è un percorso– ha spiegato la docente – che si annida nel cuore per tutta la vita” e che, ha fatto eco il presule, “vuole essere un momento per farci comprendere la bellezza di far bene il bene, che aiuta gli altri ma soprattutto noi”. A seguire anche il saluto delle istituzioni presenti: “spesso il volontariato – ha spiegato l’assessore Battarra, che ha portato anche i saluti del sindaco Carlo Marino – supplisce ai vuoti che purtroppo i servizi pubblici tante volte non riescono a colmare”; “volontariato e politica – ha spiegato il “sindaco-scout” di Casagiove Giuseppe Vozza – sono mondi che dobbiamo imparare a vedere come contigui perché la politica è una forma di servizio”.
A seguire la proiezioni di due filmati-intervista con cui tutte le associazioni presenti hanno illustrato, per bocca dei giovani volontari, la loro missione sul territorio, le parole d’ordine e le coordinate per incontrarli, oltre a interventi dal vivo di alcuni esponenti dei sodalizi casertani, dall’avv. Giuseppe Dessì per l’Anspi a don Nicola Lombardi che ha portato a nome di tutta l’assemblea la solidarietà al dramma del popolo palestinese fino al presidente Unitalsi Caserta Carlo Lanza e della presidente del Centro Servizio per il Volontariato Paola Piscitelli che ha ricordato come “il volontariato funziona se è capace di contaminare, con un pizzico di follia e tanto coraggio”. Tutti gli interventi sono stati inframmezzati dalle splendide esibizioni della scuola di danza “Arabesque”.
Immenso lo spessore umano e il contributo fornito dagli ospiti intervenuti. Il primo a salire sul palco il campione di basket Linton Johnson che ha ricordato ai ragazzi la grande opportunità che hanno in questo momento della loro vita: “Voi giovani – ha spiegato – avete più domani davanti a voi e quindi più tempo per sbagliare e ricominciare. Per essere atleti nella vita dovete imparare a fare cinque cose: svegliarvi presto, avere un esercizio da fare nella giornata che alleni il fisico o la mente, mangiare sano, imparare qualcosa e aiutare qualcuno. La forza è nella condivisione!”. Ai ragazzi che si sono resi disponibili anche la possibilità di sfidare sul palco il grande campione Nba in una gara di tiri liberi con in palio maglie e gadget delle varie associazioni.
Secondo ospite d’eccezione lo Spiderman amato dai bambini degli ospedali italiani Mattia Villardita che ha raccontato la sua storia tra commozione e ammirazioni dei presenti: “la mia missione nasce dal sogno di un bambino ricoverato in ospedale a Genova che aspettava dalla finestra il suo supereroe preferito. Quel giorno per me non è mai arrivato e quando la salute me lo ha permesso ho deciso di diventare io quel supereroe regalando ai più piccoli e anche a me stesso le emozioni che nessun portafoglio potrà mai comprare”. Di nuovo i ragazzi delle scuole protagonisti dal palco con domande dal vivo a Mattia che ha proseguito entrando nel vivo della sua missione “i bambini tra i tre e gli otto anni – ha spiegato – credono che tu sia realmente Spiderman e questo richiede una attenta preparazione fisica e mentale sul personaggio che interpreto. Ma quando una signora di 65 anni chiede di incontrarmi allora comprendo che il segreto della vita sta anche nel non spegnere mai il bambino che è dentro di noi, imparando a rallentare e abbondonare quel senso di immortalità illusorio che la vita a volte ci consegna ricordando che ciò che bisogna imparare a fare è amare la nostra unicità e non la perfezione che non esiste”. Un messaggio anche per i docenti, tanti, presenti in aula: “la scuola ha bisogno di più professori e di meno posti fissi, uomini e donne che insegnino e pratichino l’arte dell’ascolto, insegnando l’amore per la cultura, i viaggi, le persone”.
Ultimo, ma solo in ordine di scaletta, l’ivoriano-casertano Mamadou Kouassi, la cui storia ha ispirato il film “Io Capitano” di Matteo Garrone che ha ricordato ai ragazzi come “impegnarsi ogni giorno al servizio degli altri è già un’opera di volontariato: insegnare l’italiano ai compagni di classe che vengono da altri paesi, praticare e promuovere la mobilità sostenibile, mostrarsi rispettosi e accoglienti verso tutti. Questo è quello che ogni giorno facciamo e insegniamo a fare con il Movimento dei Rifugiati perché il volontariato, ogni forma di volontariato organizzato e spontaneo, rompe le barriere del razzismo e combatte una cultura politica fondata sulla paura e la chiusura”.
A salutare dal palco anche coloro che hanno lavorato dietro le quinte per la buona riuscita dell’evento: il prof. Michele Casella, docente del Liceo Classico Giannone che ha coordinato la scaletta della giornata e diretto i suoi giovani alunni che hanno condotto la kermesse e la dott.ssa Rosalia Carfora, tra i responsabili del progetto Young Caritas, che ha sovrinteso alle attività di contatto, coordinamento e organizzazione logistica degli ospiti intervenuti e di tutte le associazioni coinvolte; i contatti con le scuole sono stati invece curati da tre docenti Elda Cicala e Mena Mezzullo volontarie Unicef e Matilde Pontillo volontaria Caritas parrocchiale.