Corridoi lavorativi, Caritas Caserta a Firenze per mettere in contatto lavoratori particolarmente qualificati dei paesi del cosiddetto “Sud del Mondo”

Caritas Italiana, negli ultimi anni, a causa di vari conflitti che affliggono alcuni paesi e alcune regioni del mondo, ha avviato i famosi “corridoi umanitari”. Ovvero dei ponti tra l’Italia e paesi con emergenze umanitarie a causa di guerre, per concedere l’ingresso nostro paese a profughi di guerra. Amplia è stata la risposta da parte di varie Caritas Diocesane e associazioni del Terzo Settore, che hanno avviato programmi di accoglienza e percorsi d’integrazione.

A questi “corridoi umanitari”, sono seguiti poi i “corridoi universitari”. Infatti, durante la precedente esperienza fu impossibile non constatare come tra gli sfollati si celassero vere e proprie eccellenze universitarie che non avevano avuto occasione di proseguire gli studi, o menti brillanti che chiedevano solo un appropriato iter accademico.

Ora, a seguito della tre giorni tenutasi a Firenze a fine ottobre, si potrà cominciare a parlare anche di “corridoi lavorativi”. Ovvero, la possibilità di mettere in contatto lavoratori particolarmente qualificati dei paesi del cosiddetto “Sud del Mondo”, con aziende italiane in cerca di personale qualificato non reperibile nemmeno in patria. Chiaramente l’iniziativa non vuole essere un’alternativa al noto “decreto flussi”, previsto dalla normativa sull’immigrazione, ma un valorizzare ancora di più i canali d’ingresso tra l’Italia e i paesi di conflitto.

Come Diocesi di Caserta e Coop. Soc. “Laudato Sì” siamo stati inviati a intervenire, al fine di raccontare la nostra esperienza nell’inserimento lavorativo di manodopera straniera nelle aziende del territorio, il nostro impegno nella mediazione culturale, e nel disbrigo delle pratiche di assunzioni non sempre semplici, in quanto legate anche alla normativa sull’Asilo Politico e l’Immigrazione. A Firenze sono stati tre giorni estremamente produttivi, ricchi di conoscenza da condividere e consigli da dare, di fronte a una platea di Caritas volenterose di impegnarsi anche su questo fronte, e aziende particolarmente ispirate da questa nuova sfida.